Non c’è stato quasi neanche il tempo di annunciare il progetto del F.I.CO. che i poteri economici della città fanno già a gara a chi è più magnanimo.
CoopAdriatica, Granarolo, Unindustria, Eataly, varie banche e tutti i vari colossi che vi vengono in mente, vogliono generosamente stanziare soldi, fondi destinati alla città chiaramente, non si pensi che lo facciano perchè da queste grandi opere si guadagnano milioni, anche se non verrano mai finite, o forse neanche mai iniziate… come la Val Susa ci mostra ogni giorno.
E così ci troviamo a dover ascoltare i deliri del patron di Eataly che dice di godere ogni volta che assume qualcuno. Per fortuna che gode lui, perchè di certo non lo fanno i lavoratori di Eataly, con contratti precari, ritmi massacranti, salari da fame, a cui si aggiunge l’obbligo di un’adesione morale ai principi dell’azienda… che per ironia della sorte sono “sostenibilità, responsabilità e condivisione”.
Ma Farinetti è in buona compagnia. Tra i generosissimi infatti ci sono anche CoopAdriatica e Granarolo, aziende che hanno provato ad aumentare i propri profitti sulle spalle dei lavoratori della logistica, ma gli è andata male.
A rovinare i loro piani sono stati i facchini che non sono disposti ad accettare qualsiasi cosa, e uniti hanno iniziato una lotta che continua da mesi davanti ai cancelli della Granarolo. I lavoratori non hanno accettato il taglio delle buste paga motivate dalla crisi, nel momento in cui gli si chiedeva di fare straordinari per muovere merci in magazzini pieni, e hanno iniziato lo sciopero. La lotta non si è fermata neppure quando l’azienda ha licenziato più di 50 facchini che avevano scioperato, anzi al grido di “Uniti, uniti, tutti uniti” i picchetti davanti ai cancelli dei magazzini si sono ingrossati sempre di più, raccogliendo la solidarietà di altri lavoratori della logistica, ma anche di studenti e precari.
Sono quindi questi i fondi che andranno a finanziare il F.I.CO.? Quelli risparmiati dai tagli delle buste paga? Quelli dei profitti fatti calpestando i lavoratori? I lavoratori della logistica stanno già rispondendo a queste domande… Il presidente di Legacoop si è lamentato che a Bologna non si progettino grandi opere, quello che i facchini insegnano è che non ci servono grandi opere, ma reddito e dignità!